C'era una volta una bella bambina di nome Emma, che viveva con la sua famiglia in un piccolo villaggio ai piedi di una montagna incantata. Emma era una bambina che amava camminare, anche grazie alla sua passione per le scarpine: a casa ne aveva di diversi tipi e colori ed era solita cambiarle spesso per passeggiare nei boschi vicini al villaggio, andare a scuola o per giocare in cortile con gli altri bambini.
Un giorno, mentre Emma passeggiava nei boschi vicini al villaggio, sentì un ruggito terribile e, dopo pochi istanti, le apparve davanti un gigantesco drago verde con occhi luminosi e squame scintillanti, che sembrava molto agitato.
Spaventata, con voce tremante Emma disse al drago "Per favore, non farmi del male!".
Il drago si fermò e guardò Emma incuriosito: "Non sono uscito dalla caverna per far del male a qualcuno" rispose il drago. "Il mio nome è Drago Minù e sono in grande difficoltà. Non trovo più la mia pietra del fuoco, una pietra tutta rossa che mi permette di respirare fuoco per proteggere non solo me stesso ma tutto il villaggio dai mostri cattivi che abitano in una caverna in cima alla montagna. Temo che me l’abbiano rubata proprio loro! Tu puoi aiutarmi? Io non posso salire in alto sulla montagna, sono troppo grosso e verrei immediatamente visto dai mostri".
Emma aveva timore di addentrarsi tutta sola nei sentieri che portano in cima alla montagna ma il suo cuore era pieno di compassione e decise quindi di aiutare il Drago Minù. "Non ti preoccupare, ti aiuterò a ritrovare la pietra del fuoco".
Drago Minù era davvero grato ad Emma e le spiegò per filo e per segno dove potesse trovarsi la pietra rubata, ricordandole di fare molta attenzione poiché la caverna oscura, sulla cima della montagna, era popolata dai mostri.
Emma sapeva che sarebbe stata una sfida pericolosa, ma l’indomani indossò le sue scarpe preferite, quelle che le aveva regalato la nonna, tutte dorate e che luccicavano alla luce del sole. Emma usava sempre queste scarpe per le camminate più impegnative.
La salita fu davvero ardua e piena di ostacoli. Non era mai salita così in alto da sola: incontrò a un certo punto un ponte sospeso su un abisso profondo: Emma prese un respiro profondo e, senza guardare troppo in basso, cauta cauta attraversò il ponte.
Poco dopo, si trovò di fronte a un campo di rovi spinosi ma, grazie alla suola alta delle sue scarpine, Emma riuscì a superare illesa il campo saltellando velocemente.
Infine, la bambina raggiunse finalmente la caverna oscura. Entrò con cautela e vide i mostri addormentati che tenevano tra le proprie grinfie la pietra del fuoco. Si avvicinò silenziosamente per cercare di prenderla ma, improvvisamente, uno dei mostri si svegliò e, vedendola, iniziò a ringhiare.
Emma allora indietreggiò velocemente tutta spaventata e, appena si avvicinò all’entrata della caverna, la luce del sole che ancora filtrava illuminò le sue scarpine, facendole luccicare e accecando il mostro. A quel punto, con prontezza di spirito, Emma fece un balzo e riuscì a prendere la pietra del fuoco, scappando poi velocemente per uscire dalla caverna.
Emma ripercorse tutto il sentiero per tornare a valle: non immaginava di possedere un coraggio simile!
Ai piedi della montagna la stava aspettando Drago Minù che, vedendo tornare la bambina sana e salva e con in mano la pietra, inizio a saltellare tutto felice ringraziando calorosamente Emma: "Grazie, grazie davvero Emma! Ora posso nuovamente proteggere la mia casa e tutto il villaggio!!".
Il drago soffiò una fiamma luminosa in segno di gratitudine ed Emma tornò al villaggio, stanca ma felice.
Tutti gli abitanti, nel frattempo, erano venuti a conoscenza di quale grande impresa stava compiendo Emma e la accolsero con applausi e abbracci.